
Riccardo Tabilio (Riva del Garda 1987) è autore e regista teatrale, e lavora tra Milano e l’Emilia-Romagna. Laureato con lode al DAMS e diplomato in Drammaturgia alla Paolo Grassi di Milano, è stato aiuto regia e Dramaturg nelle recenti produzioni shakespeareane di Tournée da Bar per il Teatro Carcano “Il Mercante di Venezia” e “Riccardo III”, 2017 e 2018). Tra i suoi ultimi lavori figurano “Dante 2K21 // Il Ghibellin Frainteso” (Ravenna Festival, 2019), il progetto di teatro partecipato “You Are Here!” (Bagnacavallo, 2018) e la serie di performance itineranti audioguidate “Lapsus Urbano” (2017-2020) firmate insieme a Kepler-452, l’ultima delle quali, “Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile”, ha debuttato a Bologna il 15 giugno 2020 ed è stata rappresentata in numerosi festival in tutta Italia. Nel 2020 è stato selezionato come autore residente da IDRA (NdN) con il progetto drammaturgico “Leviatano”. Oltre che con Tournée da Bar e Kepler-452 – per la quale firmerà il progetto “Gli Altri”, in scena a dicembre 2020 – collabora con le compagnie Guinea Pigs e Collettivo YAH!.
IL PROGETTO: FASE NOVE // ASSOLO URBANO
Ekin Bozkurt (sound designer), Chiara Campara (filmmaker), Giulia Oglialoro (autrice giornalista), Riccardo Tabilio (autore dramaturg) e Francesco Venturi (compositore), sono gli artisti selezionati con la seconda open call di Casa degli Artisti intitolata “Turno di notte” e lanciata nel mese di gennaio per un progetto di lavoro condiviso con il collettivo tedesco Rimini Protokoll, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia Teatro del 2011.
Il lavoro dei 5 artisti selezionati, coordinato e seguito da Jörg Karrenbauer e Aljoscha Begrich di Rimini Protokoll nel ruolo di mentori, ha come tema il lavoro – in consonanza con “Work”, titolo che guida la programmazione di Casa degli Artisti del 2020. Si concentra in particolare sul lavoro nel mondo della cultura e dell’arte, tema reso ancora più attuale e urgente dalla crisi provocata dalla pandemia. Il lavoro è stato completamente ripensato durante i mesi di lockdown; si è deciso di lavorare proprio sulla contingenza, considerandola un’opportunità, indagando la mutevole percezione degli spazi e degli operatori culturali. Un percorso urbano multimediale per singolo spettatore che si sviluppa a partire dal vuoto, dallo stato di incertezza e dalla crisi di valori attuale, per ragionare in forma artistica sul valore dell’arte, della cultura, dell’innovazione, sul significato di tempo libero e sul suo ruolo nel mercato.
Rimini Protokoll è stato fondato nel 2000 da Stefan Kaegi, Helgard Haug e Daniel Wetzel e negli anni ha collaborato con diverse costellazioni di artisti. L’obiettivo è quello di espandere i mezzi del teatro al fine di creare nuove prospettive sulla realtà. Rimini Protokoll si avvale della collaborazione di esperti, le cui conoscenze e competenze vanno oltre il teatro, per produrre spettacoli, produzioni radiofoniche e interventi urbani che spesso traducono spazi urbani e strutture sociali in formati teatrali.