
Giulia Oglialoro nasce a Saronno nel 1992. Dopo la laurea in Arti Visive all’Università di Bologna, lavora come fotografa in Italia e presso l’agenzia Redux Pictures di New York. Parallelamente coltiva l’amore per la scrittura, collaborando con le testate Artribune, Arte, Q Code Magazine, e pubblicando racconti su riviste online e nell’antologia Cuore di pietra (Skinneboox Edizioni). Dopo una residenza di scrittura alla Biennale di Venezia, nel 2019 vince il concorso Meglio di un Romanzo del Festival della letteratura di Mantova.
Esperta di derive, le piace raccontare «storie satellite», piccoli accadimenti ai margini della vita quotidiana.
Il PROGETTO: FASE NOVE // ASSOLO URBANO
Ekin Bozkurt (sound designer), Chiara Campara (filmmaker), Giulia Oglialoro (autrice giornalista), Riccardo Tabilio (autore dramaturg) e Francesco Venturi (compositore), sono gli artisti selezionati con la seconda open call di Casa degli Artisti intitolata “Turno di notte” e lanciata nel mese di gennaio per un progetto di lavoro condiviso con il collettivo tedesco Rimini Protokoll, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia Teatro del 2011.
Il lavoro dei 5 artisti selezionati, coordinato e seguito da Jörg Karrenbauer e Aljoscha Begrich di Rimini Protokoll nel ruolo di mentori, ha come tema il lavoro – in consonanza con “Work”, titolo che guida la programmazione di Casa degli Artisti del 2020. Si concentra in particolare sul lavoro nel mondo della cultura e dell’arte, tema reso ancora più attuale e urgente dalla crisi provocata dalla pandemia. Il lavoro è stato completamente ripensato durante i mesi di lockdown; si è deciso di lavorare proprio sulla contingenza, considerandola un’opportunità, indagando la mutevole percezione degli spazi e degli operatori culturali. Un percorso urbano multimediale per singolo spettatore che si sviluppa a partire dal vuoto, dallo stato di incertezza e dalla crisi di valori attuale, per ragionare in forma artistica sul valore dell’arte, della cultura, dell’innovazione, sul significato di tempo libero e sul suo ruolo nel mercato.
imini Protokoll è stato fondato nel 2000 da Stefan Kaegi, Helgard Haug e Daniel Wetzel e negli anni ha collaborato con diverse costellazioni di artisti. L’obiettivo è quello di espandere i mezzi del teatro al fine di creare nuove prospettive sulla realtà. Rimini Protokoll si avvale della collaborazione di esperti, le cui conoscenze e competenze vanno oltre il teatro, per produrre spettacoli, produzioni radiofoniche e interventi urbani che spesso traducono spazi urbani e strutture sociali in formati teatrali.