
Gianni Caravaggio, Rocca S. Giovanni (Chieti), 1968, è docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano. E’ stato allievo di Luciano Fabro e ne ha condiviso la scelta di rinnovare il linguaggio scultoreo adottando materiali tradizionali come i marmi policromi, abbinati però ad altri del tutto non canonici. Le diverse materie assumono un valore metaforico, l’opera allude alla creazione di nuovi universi di senso che l’osservatore è invitato a condividere e a integrare attivando la sua propria immaginazione. Espone presso gallerie in Italia e all’estero, tra cui Kaufmann Repetto di Milano e New York, Paul Andriesse di Amsterdam, Tucci Russo di Torino e Torre Pellice. Ha tenuto mostre personali presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e la Collezione Maramotti di Reggio Emilia nel 2008, il Musée d’Art Moderne di Saint Etienne e il MaGa di Gallarate nel 2014.

“Varcare dopo tanti anni la soglia della Casa degli Artisti è per me un momento particolare. Nella mia formazione da giovane artista (e come me tanti altri) questo luogo mi ha permesso di condividere l’esperienza di alcune mostre e tanti dialoghi su quello che poteva essere una possibilità genuina per l’arte nella prospettiva degli anni 90. Ora con la veste rinnovata di Casa degli artisti questo ricordo sembra possa essere più della speranza in un’attitudine particolare verso l’arte, ma una concreta possibilità di ripristinare la sua idea originaria: il dialogo critico e disinteressato sull’arte, costituendo la sua pura forma di ricerca, per ciò che oserei definire poetico o contemplativo. La propulsiva forza politica la trae da questo carattere. Il mio lavoro qui sarà diretto in questo senso insieme ai miei amici artisti e ai miei studenti di Brera.”