SGUARDI URBANI
MOSTRA DOCUMENTALE E ATTIVAZIONI PARTECIPATIVE NELLA CITTÀ


20 – 30 GIUGNO 2023
OPENING | 20 GIUGNO ore 19.00
Casa degli Artisti di Milano è lieta di presentare la mostra finale del programma di residenza artistica “Sguardi Urbani”, a cura di Cecilia Guida, Deborah Maggiolo e Paola Pietronave.
Da mercoledì 21 a venerdì 30 giugno, le artiste e gli artisti residenti Alice Bescapè, Serena Crocco, Raffaele Cirianni, Daniele Nicolosi, Ismael Pacheco Condoy, Federica Sasso & Luca Pagan condivideranno le ricerche sviluppate in questo periodo attraverso immagini, testi, suoni, video e altri materiali. Queste giornate, dedicate alla restituzione documentale e speculativa dei progetti avviati in residenza, saranno accompagnate da attivazioni nei quartieri e nelle aree di interesse identificate dagli artisti e dalle artiste, con interventi volti a mettere in pratica le ricerche sviluppate nei mesi precedenti.
“Sguardi Urbani” è la residenza di ricerca – ideata e curata da Cecilia Guida e coordinata insieme a Valentina Kastlunger, Mattia Bosco e Christian Gangitano per Casa degli Artisti – all’interno della quale, dal 20 febbraio scorso, si è avviata un’indagine collettiva sullo spazio pubblico post-pandemico, con un’attenzione particolare a come i linguaggi dell’arte possono ripensare gli spazi comuni, la vita insieme agli altri esseri viventi e i legami comunitari.
A Casa degli Artisti, Alice Bescapè con Semi. Archivio di pratiche, vivaio di esperienze attiva, nelle parole dell’artista, “un rifugio indeciso e potenziale, uno spazio aperto a frequentazione libera per lasciarsi essere senza uno scopo preciso, un ambiente di incontro possibile con altre persone, con materiali selezionati lì depositati e disponibili”, nella convinzione che la loro condivisione e l’invito a usarli possa generare un tempo non programmato, aprendosi a percezioni e immaginari con possibilità vitali per la cittadinanza.
In un movimento che dalla Casa espande la riflessione fino a considerare la città di Milano nella sua dimensione ecosistemica, Daniele Nicolosi con CAOS ACQUOSO ORIGINARIO realizza un’inchiesta basata “sul ripensamento di modelli identitari come opera di rianalisi collegiale” spiega l’artista. Indagando gli aspetti simbolici di Milano, l’artista ha individuato nelle risorgive e nella confutazione del binomio morte/vita due elementi emblematici: l’acqua, nutrimento di tutte le cose, e la cultura, da disfare. La ricerca è proposta con un’installazione multidisciplinare “in grado di coinvolgere la moltitudine e che ha l’ingegno di smarcarsi dai suoi stessi confini spaziali, confondendosi nella quotidiana attività di Casa degli Artisti, dilagando nel tessuto sociale attraverso il linguaggio” conclude Nicolosi.
Ismael Pacheco Condoy con CONO.CXMXNTO der Stadt presenta un progetto che coinvolge la distanza, l’antropocene e il concetto di intertemporalità. “La creazione di sapere e cultura porta con sé persone, vissuti, lotte sociali e scontri culturali. In un contesto dove integrazione spesso significa imparare a comportarsi, l’opposto rappresenta il rischio di non essere capiti” commenta Pacheco Condoy. L’artista agevola il legame tra nostalgia e senso di appartenenza con l’uso di uno strumento musicale, prodotto e posizionato in luoghi strategici, “per costruire un suono nato dalla natura urbana (che muta a suon di cemento e gentrificazione), ispirato dalla casualità e suonato dalla stessa città”.
L’interesse di Serena Crocco si è concentrato, invece, sull’ex cimitero di Via del Ricordo a Crescenzago che rappresenta una eccezionalità nella città di Milano in quanto spazio “chiuso e abbandonato da sessant’anni, che mantiene al suo interno strutture ancora intatte dalla sua funzione precedente” dice l’artista. Con Via del Ricordo l’artista ha indagato il rapporto di chi abita il quartiere con il luogo, raccogliendo “materiali di memoria”, ricordi e fotografie. Saranno esposti in mostra nell’atelier una serie di materiali visivi insieme a un video girato in loco e un erbario realizzato con le piante censite e raccolte entro le mura del cimitero.
Per Raffaele Cirianni con Io a Milano non sogno più Milano, nelle sue parole, “rappresenta un sogno, un riscatto, una reale possibilità di crescita personale e lavorativa sotto il ricatto di una condizione precaria, dovuta alla speculazione abitativa”, che lui definisce ‘speculazione emotiva’. Riflettendo sul caro affitti, l’artista crea una “contronarrazione del sogno economico e finanziario cittadino”, raccogliendo confessioni, racconti, sogni che hanno spinto le persone a stabilirsi a Milano in “un archivio del diritto a sognare”, installazione itinerante attivata dal dibattito partecipato.
Infine, il progetto collaborativo dell’artista visiva Federica Sasso e l’artista sonoro Luca Pagan dal titolo Divergences riguarda l’esperienza di embodiment “tra reale e virtuale e la percezione del corpo nello spazio fisico mentre è immerso in un’esperienza di realtà virtuale” racconta il duo. Durante l’opening, nel foyer della Casa, le persone potranno fare esperienza della percezione dello spazio pubblico attraverso l’uso di sensori wearable che permetteranno di interagire con il paesaggio sonoro circostante, in un esperimento collettivo che metterà al centro il legame tra movimento corporeo e stimoli sonori.
La mostra documentale e le attivazioni partecipative nella città sono il dodicesimo e ultimo appuntamento del corposo public program di “Sguardi Urbani”, che ha accompagnato la residenza con una serie di eventi interdisciplinari, gratuiti e aperti a tutte/i, quali presentazioni delle ricerche delle artiste e degli artisti residenti, talk a partire da pubblicazioni recenti sulle arti nello spazio pubblico, open studio, conferenze, passeggiate collettive e laboratori. A queste attività si sono aggiunte sessioni peer-to-peer e studio visit per le artiste e gli artisti in residenza, con momenti seminariali tenuti dai membri della giuria e da artisti/e, curatori/curatrici, ricercatori/ricercatrici ospiti italiani e internazionali.
Hanno partecipato al public program: Luca Vitone, Roberto Pinto, Katia Anguelova, Francesca Comisso, Chiara Organtini, Claudia Losi, Leonardo Regano, Emanuele De Donno, Alice Benessia, Bertram Niessen, Silvia Nessi con ASF Italia, Angela Maderna, Ibrahim Mahama, Reza Afisina, Iswanto Hartono, Bellina Erby del collettivo ruangrupa e Gudskul Ekosistem, Mariette Schiltz con Isola Pepe Verde, Domenico Quaranta, Vincenzo Estremo, Chiara Oppedisano, Angelo Castucci, Alessandro Oldani.
Tra le attività proposte, un reading group tenutosi presso Casa degli Artisti a cadenza periodica per leggere e discutere insieme brani tratti da testi affini ai temi del public program della residenza, al quale hanno partecipato le studentesse e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera e NABA: Lucrezia Cardillo, Andrea Pizzari, Anita Dal Sasso, Emma Bozzi, Matteo Angiolillo, Giulia Gaia Bertini, He Sun, Emma De DeVitiis, Mariasole Franco, Cezara Cojocaru, Martina Pumpel, Alessia Riva, Chiara Smedile, Alberto Navilli, Michelle Ucci, Lucrezia Vimini, Nicoló Soligo, Elena Marcon, Giorgio Mattia, Alessia Baranello, con la collaborazione di Ilaria Mariotti, Andris Brinkmanis ed Elvira Vannini.
Il progetto “Sguardi Urbani” è realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano, che sostiene interventi di utilità sociale per oltre 2 milioni di cittadine e cittadini di Milano e di 56 Comuni delle aree Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana della Città Metropolitana, e fa parte del network di 16 Fondazioni territoriali costituite da Fondazione Cariplo.
Con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Municipio 1 di Milano.
CALENDARIO DELLE ATTIVAZIONI DELLA MOSTRA DOCUMENTALE “SGUARDI URBANI”
20 giugno ore 19.00
Casa degli Artisti (atelier)
Federica Sasso & Luca Pagan, DIVERGENCES
Esperienza di percezione dello spazio tramite l’uso di sensori wearable
20 giugno ore 19.00
Casa degli Artisti (atelier)
Daniele Nicolosi, CAOS ACQUOSO ORIGINARIO
Installazione interattiva in mostra dal 21 al 30 giugno
Il pubblico è invitato a portare con sé un’immagine
25 giugno ore 17.00
Casa degli Artisti (atelier)
Alice Bescapè, SEMI. ARCHIVIO DI PRATICHE, VIVAIO DI ESPERIENZE
Workshop immaginativo di pratiche artistiche
26 giugno ore 16.00 – 18.00
Villa Pallavicini | Via Privata Antonio Meucci, 3
Serena Crocco, Via del Ricordo
Laboratorio immaginativo con bambini/e
27 giugno ore 19.00
Ritrovo davanti a Casa degli Artisti
Ismael Pacheco Condoy, CONO.CXMXNTO der Stadt
Esplorazione urbana ed esercizio d’ascolto
27 giugno ore 21
Casa degli Artisti
Raffaele Cirianni, Io a Milano non sogno più
Proiezione e dibattito pubblico
28 giugno ore 18.30
Circolo Cerizza | Via Privata Antonio Meucci, 4
Serena Crocco, Via del Ricordo
Raccolta di memorie del quartiere Crescenzago
GLI ARTISTI
ALICE BESCAPÈ
Attrice, performer e formatrice di Milano, si laurea in Filosofia (2003) presso l’Università degli Studi di Pavia, dove studia anche teatro sociale e di comunità. Dopo l’incontro con il teatro attraverso la pedagogia russa, intensifica lo studio di quest’arte frequentando la Scuola di Teatro Arsenale di Milano (2008). Segue molte formazioni di danza contemporanea italiana. Diventa assistente di Iwan Brioc (UK) nei progetti italiani legate alla CoArts (Context Oriented Arts- dal 2004) e dal 2010 inizia a sviluppare le interviste performative, una tipologia di intervento di arte relazionale per indagare tematiche sociali ed esistenziali, vincendo una borsa di produzione della Fondazione Milano e collaborando successivamente con diversi comuni e con la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Al termine di questa esperienza fonda il collettivo precipitazioni (2015), attivo principalmente nella co-costruzione di narrazioni immaginifiche con gli abitanti di contesti rurali o periferici. In parallelo è arrivata come formatrice che utilizza tecniche mutuate dalle arti dal vivo in contesti educativi, sociali, universitari per portare persone e gruppi ad una consapevolezza della propria performatività naturale. Ultimamente si interessa del rapporto tra teatro ed apprendimento, promuovendo un approccio creativo e maieutico al sapere. Negli ultimi anni partecipa a Immaginarie esplorazioni, un progetto del film collettivo (In)habits sull’abitare condiviso a Milano (2016); produce insieme ad Agave Teatro Città Futura, commissionato da Armunia Teatro il cui percorso è raccontato nel libro Col vento di terra il mare va al contrario (2022) e collabora con l’associazione Mirmica nello sviluppo di Campi sensibili, un’esplorazione di spazi naturali in contesti urbani attraverso pratiche somatiche di gruppo per la direzione artistica di Flora Vannini e Raffaele Rezzonico.
RAFFAELE CIRIANNI
Raffaele Cirianni nasce nel 1994 a Venaria Reale in provincia di Torino, dove si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti nel corso di Scultura. La sua ricerca è profondamente legata alla relazione tra “politica” e “poetica”; due universi che si fondono e confondono in pratiche artistiche ispirate dalla sua esperienza di attivista. Influenzato dall’etica DIY sviluppa negli anni un crescente interesse nei confronti di un ampio spettro di “medium” (scultura, video, performance, installazione, musica) che vengono spesso utilizzati per creare dei veri e propri workshop e laboratori legati all’arte partecipata. In relazione alla sua attività espositiva, partecipa a numerosi convegni, seminari e open studio tra cui “Transtopia Luogo dell’Oltre” – Pratiche artistiche di resistenza urbana, in collaborazione con VERSO alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Micro – Geographies of Engagement, Città dell’Arte, Fondazione Pistoletto Biella nel 2022. Ha preso parte ad una serie di residenze artistiche, tra cui Nuovi Residenti – Viadellafucina16 Condominio- Museo, Kaninchen-Haus a Torino e nel corso dell’anno scolastico 2022/2023 viene invitato a tenere un workshop/seminario dal titolo “How to become a monument” per il corso di arte pubblica dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
SERENA CROCCO
Serena Crocco vive e lavora a Milano, laureata in filosofia consegue un master in Environmental humanities e si diploma in teatro fisico presso il teatro arsenale di Milano. Per dieci anni lavora nello spettacolo dal vivo come attrice e animatrice di figure. Nel 2016 inizia ad interessarsi di spazio pubblico e pratiche partecipative e fonda Laboratorio Silenzio, una compagnia teatrale composta da persone sorde e udenti che si occupa di performance e progetti inclusivi nel paesaggio con una particolare attenzione al camminare, al corpo, al gesto e alle loro possibili contaminazioni con lo spazio.
DANIELE NICOLOSI
Daniele Nicolosi (1981) vive e lavora a Milano. Studia alla facoltà di Disegno Industriale al Politecnico di Milano e contemporaneamente compie un percorso artistico caratterizzato dalle pionieristiche incursioni nei luoghi urbani sul finire degli anni ’90, che lo portano a divenire da subito uno dei protagonisti dell’arte di strada italiana e internazionale, realizzando numerosi wall paintings in Italia, Europa, Russia e Americhe; oggetto di recensioni di Wooster Collective, New York Times e Artforum. Giungendo poi alla progressiva definizione di un rapporto dialettico e orizzontale con l’identità comune intesa come sintesi sincronica tra l’opera e il fruitore, all’interno di uno spazio condiviso. Negli anni ’10 si laurea in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera e il suo lavoro punta a raggiungere un’essenziale modalità espressiva atta alla commistione dei linguaggi dell’arte, dell’architettura e del teatro attraverso azioni performative, slittamenti e atteggiamenti anacronistici. Negli ultimi anni l’intenso tracciato, condotto tra pittura, scultura, disegno, fotografia, installazione, video e audio, è capace di antecedere la cultura mediale, confluendo forme di concezione dell’opera tradizionalmente scisse tra di loro: quella ideale con quella locale e intrinseca dei luoghi e dei contesti nei quali si concretizza. L’esperienza agita all’interno del sottile limite di demarcazione tra pubblico e privato, tra cultura ufficiale e alterità, tra collettività e identità, è stata accolta da sedi istituzionali quali Palazzo Reale, Fondazione Arnaldo Pomodoro e PAC di Milano, Young Biennial of Moscow, SAP Museum di Walldorf, MACRO di Roma, MART di Rovereto e da spazi alternativi come Kunsthaus Tacheles di Berlino, Esposizione Universale 2015 e C.C. San Vittore di Milano. Ha realizzato progetti di grafica d’arte per MPS e RCS e firmato scenografie per Teatro Stabile D’Abruzzo e Teatro Sociale di Sondrio. La casa editrice Skira dedica una monografia ai suoi esordi e Silvana Editoriale, nel 2022, all’intera opera.
ISMAEL PACHECO CONDOY
Ismael Pacheco Condoy, in arte Condoii, è un artista sonoro italo-ecuadoriano. Accademicamente si forma in Scienze sociali presso l’università degli studi di Milano e poi nel 2020 consegue la seconda laurea in Musica Elettronica presso il Conservatorio di Milano intraprendendo un percorso di sperimentazione tra suoni andini e afro. Partendo da una ricerca delle influenze musicali della sua infanzia indaga le sonorità indigene e neo-tribaliste, ponendo grande attenzione al crocevia di incontri e scambi dovuti alle migrazioni. Membro del collettivo Kirykou e co-fondatore di Taki Qema, organizza eventi culturali poliedrici per promuovere il multiculturalismo e mostrare la contemporaneità che lo circonda. A febbraio del 2023 co-fonda Doña Valentina, una label di musica elettronica ibrida con l’intento di creare ponti e legami con le esperienze latinoamericane globali e la città di Milano. Grazie all’appoggio di altri artisti ha suonato in vari luoghi della città meneghina e dall’ultimo anno anche in altre città italiane come Modena, Prato e Como.
FEDERICA SASSO & LUCA PAGAN
Federica Sasso (Vicenza, 1992) vive a Milano. Il suo lavoro indaga l’impatto delle nuove tecnologie sulla quotidianità contemporanea, il rapporto tra reale e virtuale, l’autopercezione del corpo, il gaming e la presenza umana in spazi liminali attraverso l’utilizzo misto di media differenti tra cui fotografia, video, realtà virtuale e intelligenza artificiale. Tra gli ultimi lavori dell’artista in questo senso si citano Battle Royale (2019-2020), Aphasia (2019- 2020), Oracle (2021-2022) e Antikythera (2022 – in corso). Dopo il diploma in arti visuali presso l’Istituto Italiano di Fotografia, nel 2016 è vincitrice di una scholarship annuale a FABRICA, centro di ricerca del gruppo Benetton. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e festival tra cui Les Rencontres de la Photographie d’Arles, Biennale of Thessaloniki, Landskrona Foto Festival, Fotografia Europea, PhotoVogue Festival, Italian Institute of Culture Melbourne e Bucharest. Ha preso parte alle mostre collettive sulla Nuova Fotografia Italiana Racconte-moi une historie presso l’Italian Institute of Culture di Parigi e Looking on al MAR di Ravenna. Il suo primo libro, Sick Sad Blue (Fabrica, 2016) è una ricerca visiva sulla relazione tra disturbi alimentari e social media basata sull’amicizia con una ragazza ventenne e un trascorso di cinque anni di anoressia.
Luca Pagan (1993, Venezia) è un sound artist, performer e ricercatore indipendente. La sua ricerca è basata sulla percezione del movimento del corpo con la musica come mezzo espressivo e di comunicazione. Le sue performance esplorano la relazione tra movimento fisico, suono e ambiente. Il suo approccio si basa sull’auto-progettazione di tecnologie wearable, software e hardware, e sull’uso di biotecnologie per catturare l’espressività della performance con particolare attenzione alle tecniche di machine learning. Ha collaborato con artisti come MAEID Studio, LOREM, Giorgio Sancristoforo, Umanesimo Artificiale, MiDi Motori Digitali. Il suo lavoro è stato esposto alla Biennale di Architettura (Venezia), Fundación Princesa de Asturias (Oviedo), JRC Joint Research Center (Ispra), PARC Performing Arts Research Center (Firenze), Transmedia Research Institute (Fano), Zone Digitali Festival (Bergamo), Milano Fashion Week (Milano).
I due artisti stanno collaborando a diversi progetti a partire dal lavoro di Federica Sasso, Antikhytera (2022-in corso), esperienza in realtà virtuale e performance, che studia il rapporto del movimento del corpo nello spazio con la sorveglianza digitale. In collaborazione con Luca Pagan il progetto include l’esplorazione dei limiti sensoriali della percezione del corpo e del suo movimento attraverso l’utilizzo del suono. In questo contesto la ricerca indaga sulle differenze di significato e valore del suono a seconda se l’ambiente è virtuale o reale.
LA TUTOR
CECILIA GUIDA
Curatrice, critica d’arte, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti “Brera” a Milano, dove coordina il Biennio Specialistico in Scultura. PhD, si occupa delle relazioni tra pratiche artistiche pubbliche e partecipative, pedagogie radicali e spazio pubblico contemporaneo. È stata la responsabile del public program del progetto di arte pubblica “ArtLine Milano” (2018-2021) e la direttrice e curatrice del programma di residenza internazionale “UNIDEE-Università delle Idee” della Fondazione Pistoletto-Cittadellarte di Biella (2014-2017). Ha curato l’edizione italiana del saggio di Claire Bishop, Inferni Artificiali. La politica della spettatorialità nell’arte partecipativa (Lucasossella editore, Bologna, 2015). Tra le sue pubblicazioni: Spatial Practices. Funzione pubblica e politica dell’arte nella società delle reti (Franco Angeli, Milano, 2012; ed. spagnola Metales Pesados, Santiago del Cile, 2021; ed. cinese Liaoning House Publishing, in corso di pubblicazione), con Laura Salas Redondo ed Erick González León, (d)estructura. Viajes por Cuba/ Cartografía Social (Viaindustriae publishing, Foligno, 2018), con Lorenzo Balbi e Arturo fito Rodríguez, Muntadas. Interconnections, interconnessioni, interconexiones (ed. Corraini, Mantova, 2019) e, con Roberto Pinto, Le relazioni oltre le immagini. Approcci teorici e pratiche dell’arte pubblica (Postmedia books, Milano, 2022). Ha collaborato con l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani per l’Enciclopedia dell’Arte Contemporanea. Attualmente collabora con il sito antinomie.it. È la tutor della residenza artistica “Sguardi Urbani” alla Casa degli Artisti, Milano.
LE CURATRICI
DEBORAH MAGGIOLO
Deborah Maggiolo (Milano, 1994) è curatrice indipendente e ricercatrice con base a Milano. I suoi interessi intrecciano ecologie postumane, politica femminista della cura e pratiche di attivazione comunitaria in una (ri)lettura critica e speculativa del presente. Nel 2016 consegue una laurea triennale in “Arti, Design e Spettacolo” all’Università IULM (Milano) e nel 2022 un diploma specialistico in “Visual Cultures e Pratiche Curatoriali” all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano). Ha proposto e coordinato progetti curatoriali ed editoriali, in spazi indipendenti e istituzionali; collabora con fondazioni culturali e associazioni nazionali e internazionali. Nel 2021 co-fonda Genealogie del Futuro, associazione culturale no profit che indaga le urgenze sociopolitiche e culturali del presente tramite processi di interazione, ascolto e cura. Nel 2022 prende parte a De Structura, progetto di ricerca europeo per giovani artist* e curator* volto all’analisi degli assetti istituzionali, giuridici e politici che regolano il settore artistico-culturale. Con alcun* partecipanti, attualmente lavora a progetti collaborativi transfrontalieri: I.C.E – In Case of Emergency, un esperimento interlocale di cura interspecie, e Confronting Monuments, ricerca volta a interrogare i simboli che costellano lo spazio pubblico contemporaneo sperimentando momenti di attivazione urbana effimeri e partecipati. È curatrice in residenza di Sguardi Urbani” alla Casa degli Artisti, Milano.
PAOLA PIETRONAVE
Paola Pietronave è curatrice, ricercatrice e art mediator. Con una formazione che spazia tra arti visive e studi curatoriali, graphic design e psicologia, è attualmente coinvolta in diversi progetti collaborativi, e porta avanti l’artist-run space Kunsthalle Chiavari in collaborazione con Giancarlo Norese. Nel 2022 ha lavorato come art mediator per la documenta fifteen, a cui ha partecipato anche con il collettivo an office, di cui fa parte. Nel 2019 ha pubblicato La condizione italiana contemporanea. I Lavoratori dell’Arte 2009-2011 (?), per la centrale edizioni. Ha preso parte a diverse mostre collettive, tra cui To address Oneself as a foreigner in a community of foreigners presso Archive Milano nel 2021; Abitare un ritardo, di Ermanno Cristini e Giancarlo Norese all’interno della mostra 999: Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo, curata da Stefano Mirti alla Triennale di Milano nel 2018 e Il cieco E IL TOPO: 1992-2017 al MAGA di Gallarate nel 2017. È curatrice in residenza di Sguardi Urbani” alla Casa degli Artisti, Milano.
INFORMAZIONI PRATICHE
21 – 30 giugno 2023
dalle 12.30 alle 19.00 (Chiuso il lunedì)
20 giugno 2023 | OPENING
dalle 19.00
Per informazioni
info@casadegliartisti.org
CALENDARIO DELLE ATTIVAZIONI DELLA MOSTRA DOCUMENTALE “SGUARDI URBANI”
20 giugno ore 19.00 | Casa degli Artisti (atelier)
Federica Sasso & Luca Pagan, DIVERGENCES
Esperienza di percezione dello spazio tramite l’uso di sensori wearable
20 giugno ore 19.00 | Casa degli Artisti (atelier)
Daniele Nicolosi, CAOS ACQUOSO ORIGINARIO
Installazione interattiva in mostra dal 21 al 30 giugno
Il pubblico è invitato a portare con sé un’immagine
25 giugno ore 17.00 | Casa degli Artisti (atelier)
Alice Bescapè, SEMI. ARCHIVIO DI PRATICHE, VIVAIO DI ESPERIENZE
Workshop immaginativo di pratiche artistiche
26 giugno ore 16.00 – 18.00 | Villa Pallavicini – Via Privata Antonio Meucci, 3
Serena Crocco, Via del Ricordo
Laboratorio immaginativo con bambini/e
27 giugno ore 19.00 | Ritrovo davanti a Casa degli Artisti
Ismael Pacheco Condoy, CONO.CXMXNTO der Stadt
Esplorazione urbana ed esercizio d’ascolto
27 giugno ore 19.00 | Casa degli Artisti
Raffaele Cirianni, Io a Milano non sogno più
Proiezione e dibattito partecipato aperto al pubblico
28 giugno ore 18.30 | Circolo Cerizza – Via Privata Antonio Meucci, 4
Serena Crocco, Via del Ricordo
Raccolta di memorie del quartiere Crescenzago